Una città da mangiare

Quando lasci Palermo ti porti sempre qualcosa dentro. Per la precisione qualche etto in più sotto la maglietta e una sensazione di goduria saporita ancora tra le labbra. Ma è come portare via una foto, come avere per la testa una canzone che non se ne va. Perché è così: quando mangi a Palermo, mangi Palermo, i suoi profumi, i suoi colori. La cucina della tradizione è il modo più sincero che questa terra ha di offrirti se stessa, senza mediazioni e al riparo da tutti i “ma” che troppo spesso seguono un complimento a questa città: “C’è un bellissimo mare, ma la spiaggia è un po’ sporca”, “E’ piena di monumenti eccezionali, ma spesso non sono valorizzati”, “Ho visto strade meravigliose, ma i servizi non sono adeguati”.

Ecco poi uno assaggia un panino con dentro cinque o sei panelle ancora roventi e non fa in tempo neanche a formulare un giudizio, che è già pronto con un altro morso. Che cosa voglio dire? “Mancia e futtitinne”? Certamente no, l’inciviltà di chi sporca gli spazi comuni rimane, la mancanza di sensibilità verso il patrimonio artistico pure e i servizi magari continueranno a rimanere inadeguati. Ma quel sapore dalle labbra, a noi, non ce lo leva nessuno.

E allora, salviamoli quei sapori. Questa piattaforma vuole essere proprio un mezzo per tutelarli e condividerli tra noi e con chi non ha ancora idea di cosa si è perso fino ad ora. Questo spazio è di tutti quelli che, oltre a (giustamente) indignarsi per tutto quello che non va, sanno (a maggior ragione) apprezzare le cose belle, che sono nostre e di nessun altro. Che sia la poesia del panorama da Monte Pellegrino, o una spruzzata di limone sulle panelle calde.
Buon divertimento. E buon appetito.

Gaetano


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