Santa Rosalia, il Festino del cibo da strada

Diciamoci la verità: la vera notte di Natale a Palermo è quella del 14 luglio, per le celebrazioni della Santuzza. Una specie di festa di compleanno dell’intera città, che per l’occasione si abbellisce e si mette in mostra come una vera festeggiata. Ma se è vero che non esiste festa senza cibo, quando a festeggiare è una città, il cibo non può che essere quello di strada.

Così per almeno due giorni le vie del centro storico diventano un immenso villaggio gastronomico spontaneo, con alcune tra le più rappresentative prelibatezze della tradizione: dal pane ca musa a panelle e crocchè, passando per lo sfincione, la pollanca e, visto che siamo a luglio, brioche con gelato di tutti i tipi. Ma in questi giorni i veri protagonisti sono loro: i Babbaluci.

I babbaluci sono lumache terrestri ben sciacquate e bollite con un particolare procedimento preparatorio per far sì che a cottura ultimata la testa risulti fuori dai gusci. Quindi si condiscono con sale e pepe, una tempesta di prezzemolo e abbondante aglio soffritto in olio d’oliva.  Il termine babbaluci deriva dall’arabo “babuch” (lumaca), ennesimo retaggio di una dominazione storica che dall’Alto Medioevo ha cambiato il volto e la storia della città per sempre. I babbaluci più grandi, detti “crastuna” per vie delle spiccatissime corna (da “crasto”, ossia il montone) sono una vera specialità, cucinati con una bella salsa di pomodoro e cipolla.

A completare il quadro gastronomico del Festino c’è poi l’esplosione dello scaccio, con centinaia di banchi di frutta secca di tutti i tipi ad ogni angolo del centro storico, dalla Cattedrale al Foro Italico, dove termina la processione.

Sul sito del comune è disponibile un calendario con tutti gli eventi.

 


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